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Vita di banda

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Letteratura

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Educazione europea, di Romain Gary

Letteratura

Vita di banda
(I ed. 1945) La storia di un gruppo di resistenti polacchi densa di dialoghi che ci mostrano le contraddizioni terribili della guerra, dalla quale emerge la possibilità che (oltre le “guerre patriottiche” e al di là di tutte le “guerre civili”) si formi un'“identità” sovranazionale che possa inaugurare un futuro di pace.
HHhH. Il cervello di Himmler si chiama Heydrich, di Laurent Binet

Letteratura

Vita di banda
(I ed. 2011) Tra realtà e finzione, un libro di storia che assomiglia incredibilmente a un romanzo – o viceversa – e che ci racconta la storia dell'attentato a Reynard Heydrich, seguendo le vicende di due partigiani (uno slovacco e l'altro ceco) che nella Praga occupata devono assassinare uno degli uomini più potenti del Terzo Reich. Dal racconto è assente la vita in banda, ma HHhH è denso di immagini della clandestinità e della Resistenza in un centro urbano, ed è dotato di un'energia narrativa travolgente.
I piccoli maestri, di Luigi Meneghello

Letteratura

Vita di banda
(I ed. 1964) Il romanzo, ambientato sull'altopiano di Asiago, racconta l'apprendistato di un manipolo di studenti vicentini dopo lo spartiacque dell'8 settembre, ed è una misurata riflessione ex post dell'autore sull'esperienza partigiana. Dopo la prima edizione Meneghello tornerà a più riprese sul testo, limandolo e commentandolo.
Il sentiero dei nidi di ragno, di Italo Calvino

Letteratura

Vita di banda
(I ed. 1947) Romanzo uscito nell'immediato dopoguerra che racconta la lotta partigiana dal punto di vista di un bambino, Pin, e che in certi suoi passi anticipa di decenni temi cardine della storiografia sulla Resistenza: «E basta un nulla, un passo falso, un impennamento dell'anima e ci si trova dall'altra parte».
L'Agnese va a morire, di Renata Viganò

Letteratura

Vita di banda
(I ed. 1949) Oltre al Piemonte, l'altro grande bacino di storia e memorie della Resistenza è l'Emilia-Romagna, ma si tratta prevalentemente di memorie “umili”, tendenzialmente non confluite in produzione letteraria di alto livello, come invece è accaduto per la Resistenza “colta” dell'area nordoccidentale. Questo libro è un'eccezione. La storia – di ispirazione autobiografica – di una contadina divenuta combattente.
La guerra dei poveri, di Nuto Revelli

Letteratura

Vita di banda
(I ed. 1962) Una cronaca, incalzante e a tratti rabbiosa, scritta ex post da un protagonista della vicenda resistenziale (si veda in particolare il capitolo Guerra partigiana alle pp. 116-283 dell'edizione Einaudi, Torino 1979).
Se non ora, quando?, di Primo Levi

Letteratura

Vita di banda
(I ed. 1982) Il primo romanzo di Primo Levi è almeno in parte, come emerge dal recente testo di Luzzatto (Partigia. Una storia della Resistenza), una trasposizione nell'Europa orientale della sua breve e sfortunata vicenda resistenziale, ed è per questo utilissimo per comprenderne alcuni tratti.
Una questione privata e Il partigiano Johnny, di Beppe Fenoglio

Letteratura

Vita di banda
(I. ed. 1963 e 1968) Entrambi i classici, pubblicati postumi, raccontano l'intreccio tra il pubblico e il privato di un'intera generazione travolta dalla guerra civile. Può essere utile anche un eventuale confronto con il film di Guido Chiesa, in un'ottica di critica delle fonti (si tenga conto anche delle polemiche sulle varie versioni de Il partigiano Johnny, che ricordano la vicenda del diario di Anna Frank).
Viaggio nella luna, di Angelo Del Boca

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Vita di banda
(I ed. 1955) Un partigiano che ha perso la sua formazione vaga tra le alture in un viaggio onirico e stralunato denso di incontri e di riflessioni che ricordano gli ultimi scritti di Fenoglio. Testo ristampato recentemente in una splendida edizione illustrata e con un dvd allegato (La Mandragora, Imola 2011).
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