Sospendere la fucilazione
La guerra civile che si combatte nei venti mesi tra il 1943 e il 1945 mette ciascuno nelle condizioni di confrontarsi direttamente con la violenza, i partigiani rischiano di essere uccisi e di uccidere. Ne dà un esempio concreto la lettera scritta il 17 marzo 1945 dal Comando della polizia unificata che si costituisce nel Monferrato al distaccamento della 19a Brigata Garibaldi agli ordini di Aldo Caramba (Giovanni De Pra): va sospesa una fucilazione di un prigioniero nemico. Eseguirla significherebbe condannare due partigiani la cui liberazione può essere ottenuta attraverso lo scambio di quell’ostaggio. [Istoreto, Archivio originario, b. B 39, fasc. c, sottofasc. c’’] |