Giustizia partigiana
Il Comando militare regionale piemontese, con una circolare diffusa il 1° gennaio 1945 detta norme precise per regolare la giustizia partigiana. Se la durezza della lotta che si conduce richiede estrema severità nei confronti di collaborazionisti o spie, la cui sopravvivenza potrebbe condannare altri combattenti, nondimeno occorre evitare esecuzioni sommarie: è necessario che si pronuncino tribunali partigiani, con un regolare processo e sentenze firmate. E la responsabilità dell’amministrazione della giustizia partigiana deve essere attribuita ai comandanti di divisione e di brigata, che non possono delegarla a comandi inferiori. [Istoreto, Fondo Agostino Conti, b. B MAT ac 2, fasc. a] |