«Qui finisce il mio fascismo fatto di ignoranza e presunzione»
Nuto Revelli nel suo diario descrive i giorni convulsi immediatamente successivi all’armistizio dell’8 settembre 1943, nella realtà di Cuneo. Lo spettacolo indecoroso dello sfascio dell’esercito e la volontà di combattere i tedeschi, conosciuti a fondo durante la ritirata di Russia, sono le motivazioni che inducono Revelli, tenente degli Alpini, a lasciare la divisa, a rompere con il fascismo, a diventare partigiano. Dopo avere costituito una prima formazione apolitica, la Compagnia rivendicazione caduti, diventerà comandante della Brigata Rosselli della I Divisione GL. [Nuto Revelli, La guerra dei poveri, Torino, Einaudi, 1979 (1a ed. 1962), pp. 122-125] |