Un ritmo «non precipitato» nel disarmo
In questo documento, la Circolare del 14 maggio 1945 prot. 17/ord., il Cmrp informa i comandi dipendenti (di zona, di divisione, provinciali) che gli Alleati, in considerazione dei problemi ancora sul tappeto, come presenza di prigionieri tedeschi e di forze fasciste ancora attive, la permanenza di truppe francesi in territorio italiano, hanno acconsentito ad attuare con una certa gradualità il disarmo delle forze partigiane. Nondimeno l’ordine resta: gli Alleati non possono tollerare la presenza di truppe irregolari armate nei territori liberati. La dinamica è chiara. Chiunque, all’interno di una zona dichiarata sicura dal Cmrp, continui a mantenere armi o materiale bellico diventerà un ribelle e «il Comando Alleato eserciterà il suo potere di potenza occupante applicando le sanzioni prescritte». [Istoreto, Ao, b. A 14, fasc. b, sottofasc. 2c] |