70 Resistenza

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Vita di banda -

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Perché una formazione partigiana si insedia in un luogo e non in un altro? Spesso sulla scelta iniziale incide il passaggio «dalla villeggiatura alla clandestinità», come recita l’efficace titolo di un libro dedicato alle Valli di Lanzo (Bruno Guglielmotto-Ravet, Marino Periotto, Dalla villeggiatura alla clandestinità. Presenze ebraiche nelle valli di Lanzo tra metà Ottocento e la seconda guerra mondiale, Lanzo Torinese, Società storica delle Valli di Lanzo, 2002). Queste valli, ad esempio, sin dall’Ottocento sono state scelte come sede di vacanza dalla borghesia ebraica torinese: qui molte di quelle famiglie sfollano quando i bombardamenti sul capoluogo si intensificano, e si nascondono quando, con l’occupazione, la caccia dei nazifascisti agli ebrei diventa sempre più serrata. E qui molti di essi decidono di diventare, oltre che clandestini, partigiani, nei luoghi che conoscono bene, sulle montagne che sono state meta delle loro scalate alpine. Un percorso simile è quello che, ad esempio, il 12 settembre 1943, porta alla costituzione della banda Italia libera a Madonna del Colletto, vicino a Valdieri, dove è la casa di famiglia di Dante Livio e Alberto Bianco, punto di partenza, in tempo di pace, di escursioni sulle montagne circostanti.

In altri casi, nuclei di soldati, dopo lo sbandamento dell’esercito, rientrano dalla Francia o dai posti di confine che hanno presidiato: chi decide di restare si ferma spesso nei luoghi d’origine, insieme a quanti non possono fare ritorno alle proprie case in altre regioni. Talvolta la scelta è più casuale, ci si stabilisce in luoghi che si valutano opportuni per la loro posizione, per l’accoglienza che vi si trova.
In ogni caso si tratta di luoghi di montagna (o di collina): le formazioni partigiane hanno di fronte un nemico molto più forte numericamente e meglio armato, che sarebbe impossibile affrontare in campo aperto; servono quindi basi che permettano di difendersi, di sfuggire agli attacchi, di occultare gli uomini e le cose, per poi riapparire e colpire di sorpresa.

Per questa stessa ragione, le formazioni partigiane sono molto mobili, si spostano a seconda delle esigenze, le loro basi – è il caso anche di quelle presentate in questa sezione, che pure hanno una grande importanza simbolica – cambiano nel corso dei mesi, talvolta vengono abbandonate o a esse si fa ritorno dopo periodi trascorsi altrove.

 

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