Vita di banda -
Inverno 1944-1945
La scelta di resistere che i partigiani compiono non è data una volta per tutte, sono anzi molte le occasioni in cui si presenta la necessità di rinnovarla. Accade ad esempio dopo i rastrellamenti più brutali, quando ciascuno, sbandatosi il gruppo di partenza, è nella posizione di scegliere se tornare con i propri compagni o se rinunciare. E accade per tutti con l’avvicinarsi dell’inverno del 1944. Il 14 novembre Radio Londra diffonde il proclama del generale Alexander, comandante delle forze alleate in Italia: le truppe angloamericane si sono arrestate sulla linea Gotica per l’inverno e il generale inviata i partigiani a sospendere le operazioni su vasta scala in attesa della bella stagione. L’inverno è un problema reale: in montagna le già magre risorse diminuiscono, la neve rende molto difficili (e assai visibili ai nemici) gli spostamenti.
Da parte nazifascista, poi, si moltiplicano i bandi che, con lo scopo di disgregare il fronte della Resistenza, invitano i partigiani a consegnarsi con le armi, promettendo in cambio l’incolumità. Le formazioni devono riorganizzarsi: alcune divisioni dalle montagne si spostano in pianura, in zone per certi aspetti meno ostiche, altre riducono temporaneamente gli organici, inviando alle proprie case i partigiani che abitano in zona, in attesa della ripresa delle operazioni. Malgrado questo grave periodo di crisi, il movimento partigiano riesce a rimanere saldo e a ripresentarsi consolidato e accresciuto all’appuntamento della primavera.